In questi ultimi anni, si è sentito parlare spesso di Counseling Aziendale.
Per chiarire il concetto, e capire bene di che cosa si tratta, e perché può diventare un importante valore aggiunto all’interno dell’azienda, abbiamo chiesto a Adriana Selfo, Counselor Relazionale ed Aziendale di professione, di descriverci il suo lavoro e le attività ad esso correlate.
Buona lettura.
Il counseling, quale utilità per l’azienda? La Chiave Vincente per Un Team di Alta Performance
Gli imprenditori si trovano ad affrontare oggi uno tra gli scenari lavorativi più complessi della storia. Elevati livelli di competitività internazionale ed un incessante ritmo di innovazione sta rivoluzionando il mondo del lavoro e di conseguenza, le dinamiche di ogni team.
In quest’ottica, l’investimento sui collaboratori, in quanto l’asset cruciale dell’azienda, diventa la chiave di successo per essere competitivi sul mercato. Prerequisiti, come la formazione e la competenza, risultano oggi non più sufficienti se non integrati da altre abilità indispensabili che il percorso di formazione tradizionale difficilmente riesce a sviluppare. Stiamo parlando di capacità di pensiero critico, creatività, comunicazione efficace, collaborazione in team, versatilità e gestione del cambiamento.
Con un sistema educativo che non sempre è in grado di soddisfare le necessità del mercato di lavoro, diventa oggi impegno dell’azienda quello di formare il proprio team per raggiungere livelli di alta performance.
Mi trovo a confrontarmi quotidianamente con imprenditori che descrivono realtà in cui il proprio team non sembra motivato a dare il proprio meglio, o in cui i collaboratori si limitano ad eseguire solo ciò che viene chiesto loro, senza mostrare quel livello di proattività che fa la differenza nel mercato di oggi. Quando parliamo di gestione delle persone spesso ricadiamo nella credenza di poter dividere la sfera personale da quella professionale. Esiste una stretta relazione tra il lavoro e la nostra identità personale, ed è proprio qui che interviene il counselor. È solo lavorando nel reale empowerment della persona all’interno del contesto organizzativo che possiamo sbloccare la sua capacità di contribuire con il suo pieno potenziale all’azienda.
Perché un imprenditore sente l’esigenza di richiedere l’intervento di una counselor nella sua azienda?
Le situazioni più frequenti che portano l’imprenditore a richiedere l’intervento di un counselor in azienda sono:
- La resistenza al cambiamento
- La demotivazione e mancanza di iniziativa
- La gestione del tempo e dello stress
- La conflittualità relazionale.
Un dialogo stretto con l’imprenditore, a cui susseguono colloqui individuali e focus group con i collaboratori interessati al percorso, danno inizio al percorso di counseling in azienda. Il coinvolgimento dei collaboratori fin dai primi passi del processo aiuta a definire con più realismo le necessità dell’organizzazione, le aree di criticità e di miglioramento e crea le condizioni per stabilire obiettivi concreti, raggiungibili e condivisi.
Tutti gli interventi successivi del percorso di counseling aziendale mettono al centro la persona, potenziando le sue abilità personali e relazionali, per sviluppare un comportamento che rende il team capace di assumersi la responsabilità delle proprie azioni e di affrontare efficacemente le sfide lavorative e della vita quotidiana.
In particolare, durante le sessioni di counseling, individuali o di gruppo, si cerca di confrontarsi con il team di collaboratori per:
- Scoprire come raggiungere una maggiore autonomia di sé;
- Creare un clima di fiducia reciproca nel team e migliorare il livello di collaborazione;
- Sviluppare abilità di problem solving e di pensiero creativo;
- Aumentare il senso di appartenenza all’organizzazione e il benessere lavorativo.
La presa di consapevolezza dei propri punti di forza, la scoperta di risorse interne non ancora pienamente valorizzate, una rinnovata capacita di autodeterminazione, sono risultati di un buon un percorso di counseling, che indubbiamente migliorano la qualità della vita lavorativa, nonché individuale.
Parlo di qualità di vita perché una delle situazioni che più frequentemente si presenta nei contesti di counseling aziendali è la mancata convergenza tra gli obiettivi personali dei singoli e quelli aziendali. Quando questo avviene, gli interessi e le aspirazioni del singolo non trovano spazio di espressione in azienda, o per contro, le richieste aziendali non vengono soddisfate dalle persone. È facilmente intuibile che queste aspettative disattese contribuiscono ad accrescere il livello di insoddisfazione e dello stress generando in seguito un comportamento reattivo piuttosto che proattivo, bassi livelli di partecipazione ed una scarsa produttività. In tal caso, il counselor potrebbe essere d’aiuto tramite un percorso di accompagnamento in un processo integrato, in cui far convergere i bisogni di crescita professionale delle persone con la necessità dell’azienda di migliorare la performance delle varie professionalità in termini qualitativi e quantitativi. Ecco che l’attenzione alla persona e al suo sviluppo diventa così funzionale al miglioramento dei risultati dell’organizzazione.
È fondamentale sottolineare che ogni incontro di counseling si svolge nelle condizioni di una relazione tra pari, in cui il counselor non diventa una presenza invadente, ma mantiene un atteggiamento di ascolto attivo e di assenza di giudizio, base di qualsiasi rapporto di counseling di successo.
In altre parole, un counselor consapevole sa che il suo ruolo non è quello di prendere posizioni, bensì di creare una relazione di fiducia sia con l’imprenditore, sia con il suo team garantendo ad entrambi massima riservatezza, accettazione incondizionata e congruità.
Se anche tu affronti quotidianamente sfide di gestione del team e dell’aumento della performance dei tuoi collaboratori, e vuoi scoprire come il processo di counseling potrebbe svilupparsi nella tua azienda, contattaci e chiedi una consulenza.
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